Psicologa, laureata in Psicologia Clinica e di Comunità (2001) presso l’Università degli studi di Padova, ha un master di II Livello in Neuropsicologica Clinica (2003).

Ha svolto attività clinica e di ricerca presso l’Ambulatorio per i Disturbi cognitivi secondari a Patologie internistiche, all’interno del Centro Interdipartimentale sulla Modellistica Cerebrale (CIRMANMEC) del Policlinico Universitario di Padova (2001-2007). Successivamente è stata referente neuropsicologo presso il Centro Residenziale per Anziani di Cittadella (PD) e presso l’Opera della Provvidenza S. Antonio – Casa Madre Teresa di Calcutta, Sarmeola di Rubano (PD).

Dal 2008 è consulente presso il Centro di Ascolto Alzheimer di Padova, dove si occupa di psicoeducazione e supporto psicologico ai familiari e formazione al personale socio-sanitario di malati di demenza.

Da oltre dieci anni è docente degli insegnamenti di Riabilitazione Neuropsicologica dell’adulto e di Terapie non farmacologiche nelle demenze presso il Master di Neuropsicologica e Riabilitazione Neuropsicologica dell’Università di Padova ed è formatrice sanitaria presso enti e strutture pubbliche e private. E’ socio ordinario della Società Italiana di Neuropsicologia (SINP).

Si occupa di diagnosi, riabilitazione, formazione e ricerca in ambito neuropsicologico.
La neuropsicologia clinica ha lo scopo di valutare e, qualora possibile, riabilitare, i deficit cognitivi e le annesse implicazioni di tipo psicologico, affettivo e di personalità conseguenti a patologie a carico del sistema nervoso centrale, come ad esempio traumi cranici, ictus, emorragie e neoplasie cerebrali, sclerosi multipla, malattia di Parkinson, demenze.

Attraverso il colloquio neuropsicologico e la somministrazione di test psicometrici si ottiene una diagnosi differenziale dello stato cognitivo-comportamentale della persona.

Una volta effettuata la valutazione è possibile eseguire protocolli di riabilitazione specificatamente progettati per ogni singolo caso, allo scopo di migliorare l’autonomia funzionale e il benessere generale della persona e della famiglia che lo assiste.
Oltre all’intervento con il paziente, può essere utile affiancare programmi di psicoeducazione e supporto psicologico ai familiari (caregivers), mirato a fornire strategie per la corretta gestione delle difficoltà quotidiane e ridurre il carico assistenziale oggettivo e soggettivo